Introduzione

Leggere del passato della propria città significa conoscere ciò che siamo oggi, per me invece è solo uno stratagemma per non perdere la mia identità culturale, a causa di una società troppo tecnocrate, e ricordarmi perciò chi sono e cosa sono.

Come appassionato di storia, in particolare di quella fiorentina, vorrei rendere omaggio non solo ai grandi personaggi che la storia ha reso immortali ma anche a quelle persone che non fanno la storia. mi spiego meglio: sono quelle persone che hanno vissuto ai bordi delle strade della società e della storia, ma non per questo e per come vedo io meno importanti. Non sono i grandi condottieri o conquistatori che cambiano il mondo, ma sono le persone che li seguono e che portano il loro messaggio, qualunque esso sia. Mi sono interessato ai "nessuno" nel 1978, una data importante per me, potrei fare una lista dei motivi che rendono questa data importante, ma non credo interessi.

Già ero un lettore vorace di libri di storia e non solo, potrei dire che li mangiavo, ne leggevo a decine ogni anno non avevo ancora deciso cosa mi piacesse veramente, ma un libro un giorno mi colpì con particolare interesse. Questo libro parlava del Tumulto dei Ciompi, non sapevo bene chi o cosa erano anche perchè abitavo, e pure oggi abito, vicino a Piazza dei Ciompi. Pensai: quale importanza può mai avere una famiglia fiorentina nella storia di Firenze con quel nome che nessuno ha più o ricorda, molte vie e piazze sono dedicate a famiglie famose tanto conosciute. Leggendo il libro mi resi conto che il nome Ciompi non era il nome una famiglia fiorentina.

Entrai nella libreria "Marzocco", che ora non esiste più, peccato per Firenze al suo posto c'è una catena di distributori di cibo, e comprai questo libro: Il Tumulto di Ciompi di Emilio Ravel, giornalista e scrittore senese molto conosciuto in quel periodo. Ebbene con questo libro ho cambiato il mio modo di leggere la storia e la prima cosa che imparai è stato che Ciompi non era un nome di nessuna casata e la piazza intitolata a loro era un luogo fuori dalla zona dove avvennero i tumulti, e la piazza non esisteva ancora. Mi resi conto, leggendo il libro, che in tutte le epoche chi ha fatto e fa la storia sono coloro che non vengono ricordati o meglio dire "dimenticati", è anche vero che molti nomi di loro sono giunti fino a noi, sapete come? iscritti negli atti giudiziari. Colpevoli oppure innocenti, mai una volta vengono citati in qualcosa di costruttivo, sono solo manovalanza a basso costo, lavoro dal sorgere del sole fino al calare della sera, compresi i bambini i quali cominciavano a dieci anni a seguire i genitori sul posto di lavoro. Dopo la lettura di questo libro ho cominciato a studiare la storia con passione ed occhio critico, meglio leggere tanti libri su un argomento e poi farsi una idea propria. In queste pagine scriverò, almeno ci provo, o meglio ancora parlerò di una Firenze che non c'è più, non per nostalgia perchè non credo sia sempre una cosa positiva, ma solo perchè voglio cercare di capire il presente e chissà forse anche il futuro. Scriverò che la mia città non era una città pulita ed in grazia di Dio, "sobria e pudica", ma era una città piena di contraddizioni e sopraffazioni, una città considerata come proprietà personale da molti loschi individui e non solo da loro. Scriverò su leggende non molto conosciute e passeggiate strane e divertenti, piccoli gioielli per una grande città. Piccole storie che portano a grandi eventi.

 Il ritratto che ne verrà fuori, forse, sarà poco edificante ma, io credo, uscirà una meravigliosa e incantata città che tutte le nazioni del mondo ci invidiano, una Firenze da amare e non certamente da bere. Quando si conosce come è stata la propria città, anche nei suoi vizi più oscuri, solo allora potremmo capire ciò che siamo diventati. Grazie e buon divertimento, spero.

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