Colonna dell'Abbondanza o della Dovizia
Una passeggiata verso Piazza della Repubblica è obbligatoria, i suoi bar, le sue panchine per un giusto riposo, dopo tanto peregrinare, negozi per uno shopping non economico, ma soprattutto la Colonna dell'Abbondanza. Questa colonna è l'unica vestigia di ciò che c'era prima, cioè il Mercato Vecchio, un luogo caotico e malsano e molto noioso, ma sicuramente con tante storie importanti da raccontare.
Provate ad immaginare ciò che era questa piazza nel '300 in poi, circondata da bei palazzi medioevali abitati da nobili o dall'alta borghesia, con numerosi tabernacoli e chiese, palazzi di grande rilevanza storica e sedi delle Arti. Al centro della piazza vi era una costruzione bassa e larga a forma ovale, con una larga tettoia sporgente, ai cui lati i venditori si riparavano dalle intemperie. L'edificio al centro era destinato al mattatoio e la carne veniva poi distribuita ai macellai. Provate a soltanto ad immaginare la scena e l'odore che aleggiava nella piazza e nelle strade vicine. Il fetore e la sporcizia doveva essere allucinante, e la zona per colpa di questo subì un drastico cambiamento, dal 1500 in poi diventerà il "Ghetto", zona povera e pericolosa, però quante cose belle abbiamo perso con la sua distruzione. Di queste strade ed edifici antichi per fortuna resta almeno un notevole corredo iconografico di testimonianze fotografiche, pittoriche e grafiche ottocentesche. Fortunatamente il Tabernacolo di Santa Maria della Tromba venne salvato e posto su una cantonata del palazzo dell'Arte della Lana accanto alla Chiesa di Orsammichele. Il suo nome derivava da quello di un vicolo detto "della Tromba", ove risiedevano i "trombetti" del Comune.
Tra le cose salvate ci fu anche la Colonna dell'Abbondanza o Colonna della Dovizia, qui torniamo al soggetto principale, situata dove si incociavano il cardo e il decumano romano, anche se è spostata di un paio di metri. In un primo momento viene liberata dagli edifici che arrivavano addirittura ad inglobarla (vedi foto sotto), per poi essere smontata e deposta fuori dalla Porta Romana, buttala la come un rifiuto. Ricollocata nel 1956, come ho detto non in maniera giusta, presenta ancora oggi alcune memorie della vita del mercato: un anello in ferro in alto che reggeva una piccola campana la quale suonava per indicare l´ora di apertura e chiusura dell´attività del mercato, e un secondo anello in basso alla quale si incatenavano alla "gogna" i commercianti disonesti oppure i debitori.
La Colonna dell'Abbondanza circondata da edifici prima del 1881