Colonne affumicate e catene trofeo
Durante l'ultima guerra, nell'anno del Signore del 1944, vennero rimosse le Porte del Paradiso per mettere questi capolavori al sicuro dai bombardamenti, e dietro l'intelaiatura di bronzo trovarono un'epigrafe, anzi uno strambotto ("strambo" o "strano" e "motto", componimento lirico popolare) e cita cosi:
L'anno milletreciensessantadue i guelfi ghibellini fer guerra sopra il pisano per mare e per terra. Levar dal porto le catene sue. Queste son desse e l'ammiraglio fue Messer Perin Grimaldi Genovese che arse il porto pisano et il paese. E nel sessantaquattro seguente furon sconfitti e con le nostre brigate ne venner qui quarantadue carrate.
Questo strambotto sta a significare che sullo stipite c'erano delle catene, che avevano un valore simbolico molto importante; le catene furono portate via ai pisani dopo la sconfitta nel '300 subita dai fiorentini. Erano situate, a pelo d'acqua, per evitare che le navi nemiche potessero attraccare nell'unico punto meno difeso del porto. Il titolo che da nome a questa pagina è "Colonne affumicate", situate di fianco alla Porte del Ghiberti, cosi credo vi state chiedendo il perchè, arriverò al punto: non sempre i fiorentini sono stati in guerra coi pisani, nel 1115 per esempio, erano alleati nella guerra delle Baleari dove i saraceni avevano costruito molte basi navali, le quali servivano a lanciare attacchi pirateschi contro navi commerciali.
Fu una piccola Guerra Santa conclusasi con la vittoria degli alleati toscani, ma tutto il merito, giustamente, venne dato ai pisani. In quel periodo, l'unico modo per ringraziare qualcuno, era "regalare" oggetti razziati in altri luoghi, cosi i pisani pensarono di donare qualcosa a Firenze. Il motivo di questa donazione fu il seguente: mentre gli uomini validi di Pisa erano in guerra, la città rimase senza difesa e con la paura che Lucca potesse attaccarla, chiese a Firenze di presediarla con i suoi soldati. Altri pezzi della catena rimasero appesi a Porta S. Gallo, a Porta al Prato e a Porta Romana sino al 1859, nel quale anno furono restituiti a Pisa che le collocò nel suo Camposanto monumentale, dove ancora si vedono. Allorchè, finita la guerra: "Tornata l'oste de' pisani dal conquisto di Maiorca, rendero molte grazie a' fiorentini -- scrive il Villani -- e domandarono quale segnale di conquisto volessero, o le porte di metallo o le due colonne". I fiorentini scelsero le colonne soprattutto perchè esse avevano la facoltà, ricordate che siamo in un'epoca piena di superstizioni, di rendere possibile lo scoprire il malfattore mettendosi dietro di esse. Ed in una Firenze, in fase di rinascita e crescita, rinascevano e ricrescevano pure i cattivi e di quelle colonne ne avrebbrero fatto buon uso. Naturalmente la richiesta di queste colonne era una scusa per mettere Pisa nella situazione di rifiutare e scatenare cosi quella rabbia che avrebbe portato ad una guerra contro di loro. Per evitare uno scontro con Firenze le colonne vennero donate, ma Pisa si prese una rivincita: pisani pieni di ostilità, per le pretese, vollero affumicare le colonne con lo scopo di eliminare per sempre quel potere che i fiorentini tanto bramavano. In seguito, le colonne, le mandarono a Firenze accompagnate da una imponente processione. Ora situate ai lati delle "porte del Paradiso" al Battistero di San Giovanni. L'affumicamento funzionò cosi bene, che a tutt'oggi, non si riesce a distinguere i disonesti dai galantuomini.