Senza meta, soleggiando

27.01.2014 14:11

Era una bella giornata l'ultima domenica del mese, 26 gennaio, cosi decisi di vestirmi ed uscire a godermi il sole invernale, lo adoro. Porto, come sempre, la mia fedele macchina fotografica, chissà che anche stamani non trovo qualcosa da immortalare. Esco, fa un freddo boia, ma camminare per la mia città è cosi piacevole, cosi mi incammino con i sacchetti della differenziata verso i bidoni interrati della spazzatura, buona idea metterli sottoterra. Fischietto per scaricare il nervoso che ogni mattina, da qualche tempo sento. Arrivo in via Verdi angolo via Ghibellina, dove odesso c'è un instituto bancario, e mi viene in mente che qualche secolo fa c'era un aranceto, strano ma vero, per questo tutt'ora si chiama il "Canto degli Aranci". Ho la tendenza a sognare, e immagino come doveva essere questo posto con aranceti, mah, meglio continuare. Indulgo troppo sulla nostalgia di ciò che non ho mai visto ma solo immaginato. Mi avvio verso il Ponte alle Grazie, vedo la mia bellissima chiesa, Santa Croce, arrivo in via dell' Anguillara e mi giro per vedere il "cardine" leggendario e la porticina al numero 2, l'ufficio del grande investigatore dell'occulto. Mi inoltro verso via dei Benci, vedo i primi venditori, di paccottiglia, africani con le loro borsacce, dovranno sopravvivere anche loro, penso e credo. Arrivo sui Lungarni e li... trovo il sole ad aspettarmi, lui bacia i belli, attraverso il Ponte alle Grazie e giro a destra e mi  incammino verso via de' Bardi. Appena arrivo al palazzo dove, in alto attaccato al muro, c'è il leone delle Generali Assicurazioni. I ricordi personali mi sovrastano e mi devo fermare a guardare l'Arno per non ricordare, ma mi vengono in mente le storie delle gare che facevano qualche secolo fa. Riprendo il cammino verso Ponte Vecchio, vedo il bar in piazzetta, dove c'è la Torre dei Mannelli, giro a destra e vado verso Por Santa Maria, una delle vie più brutte di Firenze, maledetti tedeschi  e quando la distrussero per rallentare l'avanzata degli alleati. Ci sono poche persone, i negozi sono ancora chiusi... ho voglia di un caffè, vado verso il Revoire... " Iooooo Boiiiaaa" è chiuso, sono in ferie i maledetti... non c'è più religione ora vanno pure in ferie, che altro faranno poi, mah. Arrabbiato vado verso via dei Cerchi, basta vado via e mi è passata pure la voglia del caffè, fanculo a tutti. Arrivo con passo veloce nella via sopracitata e come sempre mi incazzo, il motivo è semplice: il Tabernacolo della Guarconia dedicato a San Filippo Neri, lasciato all'incuria del tempo e della gente, ma quello che mi fa più male è vedere l'entrata del Teatro Nazionale chiusa e malridotta. Era un bel posto, l'acustica era ottima come gli spettacoli che ho visto... l'ultimo è stata una commedia di Plauto interpretata dal grandissimo Renzo Montagnani: Il Centurione innamorato, credo si intitolasse cosi ed era il 1979(?). Con umore nero vado verso piazza dei Ciompi, li ogni ultima domenica del mese c'è un patetico mercato del modernariato, spero di trovare qualche amico per ritrovare il buonumore... e lo ritrovo, meno male... giornata iniziata male ma la mattina finisce bene...