Senza meta, chiacchierando

03.08.2014 14:15

Qualche giorno fa, su richiesta di un amico, con un caro amico d' Arezzo, lo so che è strano che un fiorentino abbia come amico un aretino ma il mondo cambia e, sfortunatamente cambio pure io, siamo andati a passeggio per Firenze, senza meta, cosi solo per stare insieme, visto che erano almeno 10 anni che non ci vedevamo. 

- allora, appena parcheggio ti telefono e ci incontriamo da qualche parte, ok? - nessun problema - rispondo io - aspetto... questo è l'inizio della nostra lunga passeggiata e lunghissima chiacchierata, e come cicerone ho parlato più io. La nostra giornata per la città inizia cosi... siete pronti a passeggiare con noi?

Verso le 9,30 mi arriva la telefonata - ho parcheggiato su Viale Mazzini mi incammino verso via Ghibellina, ci veniamo incontro, ok? - Tranquillo, fra poco esco e ti vengo a prendere - rispondo io

Mi incammino verso di lui e dopo poco lo vedo, ci salutiamo: stretta di mano e un abbraccio. Giriamo in Borgo Allegri e andiamo verso via Malcontenti, arrivati all'angolo giriamo a destra ed entriamo in Largo Bargellini e poi ovviamente in Piazza Santa Croce. Il tempo che ci vuole per arrivare in Santa Croce, mi dice che appena è uscito dall'auto, si è infilato fra dei cassonetti della nettezza e ha pisciato... sto' pezzo di merda, me lo dice dopo che gli ho stretto la mano ed abbracciato, bastardo figlio di aretini anzi casentinesi: vabbè lo perdono, è un amico, però che schifo ho la mano pisciosa di un aretino. Continuiamo a camminare e notiamo orrendi negozi arredati di dubbio gusto, pseudo ristoranti che si spacciano per fiorentini, uno è anche indiano... e anche la solita robaccia in pelle venduta da nord africani(?). Mah! povera Florentia e naturalmente la mia solita invettiva contro l'amministrazione di Palazzo Vecchio, giovani di età ma tanto vecchi nella politica e nel loro minuscolo cervello. Meglio parlare di Firenze al mio amico. Attraversiamo la supenda piazza Santa Croce e imbuchiamo via dell'Anguillara, qui li mostro, e lui piacevolmente sorpreso ascolta la mia storia su due simpatiche curiositàe poi continuando per questa silenziosa e deserta strada, anche perchè tutti passano da Borgo dei Greci, essendo una strada dove il turista viene simpaticamente e regolarmente spennato essendo piena di negozi e persone, e piano piano arriviamo in Piazza San Firenze. Il mitico aretino spenge la sigaretta, finalmente, nell'apposito bidone, lui si dice educato, ed entriamo in via Condotta. Questa stada è molto freguentata sia da turisti che fiorentini, non è cosi bella ne interessante da vedere, ma porta in via Calzaiuoli, poi in Porta Rossa, via Pellicceria con la sua posta centrale, Piazza Davanzati e ovviamente in via Tornabuoni. Noi seguiamo queste vie fino ad arrivare davanti all'albergo Porta Rossa, il più vecchio di Firenze, qui mi fermo e dico al mio accompagnatore che questo hotel ha visto girare alcune scene del film "amici miei", spero sappiate quali. Lui si ferma incuriosito e vede che molte cose sono rimaste come erano nel film e questo lo diverte molto. Siamo arrivari in via Tornabuoni ed io suggerisco di entrare nella bellissima chiesa di Santa Trinita, la chiesa dove mia madre mi mandava a prendere, nel periodo pasquale, l'olivo benedetto, chissà perchè proprio qui, misteri di mamma. Questa chiesa ha perso il suo bellissimo rosone esterno alla facciata a causa delle vibrazioni dello scoppio della bomba nell'attentato di via dei Georgofili. Una volta entrati andiamo verso una cappella dove è appeso un antico crocifisso e comincio a narrare la leggenda che si porta indietro di circa mille anni. Usciti dalla chiesa dopo questa "mistica" visita, propongo di andare verso Piazza del Limbo, con la sua bella chiesa ed affascinante storia. Vicino alla piazzetta, c'è via delle Bombarde, antica strada col nome che ha originato un altra parola più divertente, il "bombardino"; questo nome, almeno a Firenze, ha il significato di: pappone, protettore... insomma bombardino. Era una delle più famose strade dove la prostituzione la faceva da padrona. Inutile dire che la strada nacque accanto alle macerie delle "terme romane", noto posto di lussuria e perdizione ma anche tanto divertimento. Continuiamo la nostra passeggiata arrivando in Piazza Goldoni e qui torniamo indietro camminando sui Lungarni con un sole che scalda le mie stanche ossa. Ogni tanto mi tocca sedere, che brutto essere vecchi, ho fatto la più terribile delle guerre, quelle contro me stesso e meno male, per me almeno, le sto vincendo. Dicevo che tornavamo indietro e passiamo da via Por Santa Maria, brutta via con brutti negozi, sparita la "Libreria del Cinghiale" al suo posto hanno messo una gelateria, meno male ne avevamo bisogno, mah! è erinica la mia battuta. Faccio notare al mio amico la statua di Michele di Lando, in una delle nicchie del Mercato Nuovo, il traditore fiorentino che molti considerano un eroe, idioti. A questo punto penso che un buon caffè ci possa sollevare il morale, già molto alto visto dove siamo, per questo ci incamminiamo verso il bar Gilli, - accidenti - troppo pieno - coda chilometrica per lo scontrino - dico io al mio amico. Cosa facciamo allora? Meglio andare in un altro posto uno qualsiasi, anche qui molta gente, ma la voglia di un buon caffè è tanta, facciamo la coda e lo gustiamo, rigorosamente senza zucchero. Dopo il caffè, mi viene da pensare che, forse, sarebbe meglio prendere la strada per la trattoria dove pranzeremo; non è tardi però conosco il posto e ci sarà sicuramente casino dopo le 12,30. Andare verso la trattoria è divertente, perchè la prendo molto alla larga, vorrei arrivare verso le 12,15 e mancano ancora quarantacinque minuti. Perciò penso di camminare verso la chiesa di San Lorenzo passando da Borgo San Lorenzo. Qui racconto alcuni episodi della mia vita di quando la mia stupenda compagna era con me, ridiamo al mio ricordo, ma per me è un riso amaro e triste. Arriviamo di fronte alla chiesa e qui ci fermiamo per il tempo di una sigaretta, lui, io invece riposo le mie vecchie gambe. Il sole scalda ed è un piacere stare fermi col sole sulla schiena, cosi cominciamo a parlare di cose nostre: la vita, lavoro, politica, sempre però con lo sguardo rivolto verso le tante vite che ci passano accanto, cercando di capire a cosa pensano, ma guardando l'espressione dei loro volti ci diciamo che è meglio non saperlo. L'ora del pranzo si avvicina e cosi ci incamminiamo verso Piazza Madonna degli Aldobrandini, insomma dove ci sono le Cappelle Medicee. Leggiamo gli orari di apertura delle Cappelle, e notiamo la follia degli orari sballati e strani. Meglio andare verso la pappa, entriamo in via Faenza e ci incamminiamo verso via Sant'Antonino dove c'è la trattoria Palle d'Oro. Comincio allora a parlare di come era questa via negli anni '70: Alberghi a ore, puttane sull'uscio di casa che aspettavano e ubriachi che rompevano le palle a tutti, ma soprattutto il cinema porno il "Columbia", che insieme all' "Arlecchino" in via dei Bardi, erano punti di riferimento per i segaioli e militari che sostavano a Firenze per il tempo della la naja, tre mesi se non ricordo male. Quando ero un ragazzo questa via era un brutto posto per passare ma adesso è peggio: Internet cafè sempre vuoti, come faranno mai a vivere, negozi etnici, anche questi sempre vuoti, bar talmente sporchi che solo a vederli mi viene la scabbia ed alberghi che non danno molta fiducia. Sono razzista? Si, credo di esserlo, tanti anni fa lo annunciò pure Bruxelles che: "Firenze è la città più razzista d'Europa", solo perchè alcuni giovani, bei tempi quelli, bastonarono un tunisino che vendeva droga alla sorella di uno dei bastonatori, bravi ragazzi altro che questi segaioli di oggi, rammolliti e vagabondi e sempre ubriachi. Io il mio razzismo e la poca fiducia nei giovani la grido a tutti senza vergogna, odio l'ipocrisia. Finalmente arriviamo nella via della trattoria che è l'ultimo faro di fiorentinità prima di quella zozzeria che è diventato il Mercato di San Lorenzo. Entriamo da Palle d'oro, ci sediamo e cominciamo a mangiare... Buon appetito