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Una Guida soprattutto per i fiorentini e quei turisti che cercano altre strade ed altre storie, una Firenze non da guida turistica e tantomeno per turisti distratti. Gli stranieri, si sa, vanno di fretta, fanno appena in tempo a dare un'occhiata agli Uffizi, al Battistero, alle Cappelle Medicee, andare da un posto all'altro con in mano una pizza a taglio, fredda e collosa con una calda bottiglia d'acqua, seguendo una guida frettolosa e qualche volta annoiata. Figuriamoci poi, se potrebbero scappare dalla comitiva e avventurarsi in Borgo Ognissanti per vedere il balcone costruito alla rovescia, oppure perdersi di là d'Arno per trovare una via od un incrocio e leggervi una rara epigrafe in ebraico... oppure cercare testimonianze o nomi di strade di un passato "dimenticato" oramai scomparso... ma soprattutto tentare di leggervi i nomi di persone comuni che non hanno lasciato il ricordo di se.
Queste pagine vorrebbero essere una guida per i fiorentini che vogliono sapere qualcosa di più di quello che tutti sanno. Tutti sanno, dei guelfi e ghibellini, ma probabilmente sono davvero in pochi a sapere che una antica e superstite lapide in Piazza de' Mozzi, di là d'Arno, ricorda come nell'estate del 1273 un pontefice ottimista, Gregorio X accompagnato da Latino Malabranca Orsini, radunò gli irriducibili nemici cittadini sul greto dell'Arno e li obbligò a rappacificarsi. "Facendo basciare in bocca i sindachi di ciascuna parte", e mise la prima pietra della chiesetta di San Gregorio, adesso inglobata dal Museo Bardini, questa chiesetta che i fiorentini (rimasti cordialmente nemici) chiamarono "San Ghirigoro della Pace".
Sono molte le cose che tutti noi possiamo imparare leggendo le fantastiche note a pie' pagina della storia fiorentina e osservando attentamente ciò che la città ha conservato: guardate con occhio attento il possente Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, vedete qualcosa di particolare? Vedete che la Torre di Arnolfo i merli sono ghibellini e quelli di Palazzo Vecchio sono guelfi? perchè mai l'orologio di Paolo Uccello, --sapete dov'è?-- segna le ore diciotto quando invece i nostri segnano mezzogiorno... ora vediamo bei palazzi e belle strade, allora perchè dimenticare gli squallidi quartieri "sporchi" dove vivevano i nostri antenati? Pochi sanno dove stava la casa di Bocca degli Abati, la quinta colonna ghibellina dell'esercito guelfo, che di quella sconfitta fu il maggiore responsabile, tanto da essere preso a pedate, nell'inferno, dal Sommo Poeta che non aveva il perdono facile. E pochissimi, tanto per fare un altro esempio, sanno che una volta gli orti fiorentini erano pieni di aranci, di cedri e limoni... ancora meno è conosciuto che a Firenze esistevano interi quartieri dediti alla prostituzione, sia maschile che femminile...
Queste storie interesseranno solo ai fiorentini oppure potranno interessare anche altri? Io non lo so, spero solo che siano divertenti e non noiose. Io desidero fare una guida meno seria di altre e sicuramente meno importante e forse più disordinata e senza pretese. Modeste pagine scritte in modo confidenziale, un racconto fra amici oppure in famiglia, ma sono soprattutto pagine scritte per i malati di campanile e per tutte le persone di buona volontà. Quella di cui si parla in queste pagine, è la Firenze dei fiorentini e perciò la Firenze che il mondo dovrebbe conoscere e proteggere.
Tutte le storie che racconterò sono reperibili su libri riportati qui.
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Firenze, città patrimonio dell'Unesco
per me patrimonio dell'Universo