Sogni profetici o fatali?
C'è chi sogna bene, e chi male.C'è chi sogna un superenalotto, ognuno ha il suo sogno. Nella Firenze antica, e precisamente in via del Cocomero (attuale via Ricasoli) c'era un poveraccio perseguitato da un incubo notturno, e che non riusciva a toglierselo dalla mente. Appena riusciva ad addormentarsi, il poveraccio sognava che un leone gli mordeva la mano ,ferendolo cosi gravemente da ucciderlo. Nelle sue Istorie Fiorentine del XV secolo Giovanni Cavalcanti parlando di questo fatto, scrisse " In via del Cocomero fu un cittadino che sognò un lione gli mordeva la mano, e che si moriva. E tornogli vero". Il fatto è che una mattina, il morituri che avva passato la notte insonne, usci dalla sua casa in via del Cocomero, e arrivando in Piazza Duomo, si trovo di fronte la Porta dei Leoni, il che gli suggerì di sfruttare l'occasione e di approfittare di quelle belve " scolpite per adornezza", nella speranza di esorcizzare il suo incubo. "Io voglio che il sogno faccia il suo corso - penso il Nostro - acciocchè io esca di sì perverso immaginamento, e sia libero dal triste annunzio". E cosi pensando,attraversò la strada, raggiunse la Porta dei Leoni, e mise una mano dentro la bocca aperta del leone di destra.
Non l'avesse mai fatto!!! "... uno scorpione, essendo entrato per la frigidità del marmo in quella bocca, a quello sognatore punse quel dito che sta per confino in mezzo a tutta mano". Ora, come si sa, soltanto gli scorpioni tropicali hanno il pungiglione, mentre il veleno delle specie mediterranee non è quasi mai mortale. Eppure in quel caso "il morso fu di tanta amaritudine" che i più illustri medici venuti in aiuto al poveraccio non riuscirono a salvare il sognatore. " E così - sentenziò il Cavalcanti - il sogno fu vero profeta"
Via Ricasoli, visto dall'alto