Vite vissute di disperati

'Per me si va ne la città dolente,. per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.
 
Ho pensato di aprire delle nuove pagine, saranno limitate fino a quando avrò vite reali da raccontare, e saranno dedicate alle persone abbandonate a se stesse fin da fanciulli, per ignoranza o per povertà, o forse solamente per la crudeltà che ognuno di noi espelle dal proprio “essere” troppo umano, in quei momenti che la vita ci porta a vivere. Saranno racconti in prima persona, e parlerà un certo “Moccolo”, nato male e vissuto peggio. 
Lui sarà il mio “alter ego”, non certo per una somiglianza del mio vissuto, ma perchè rappresenterà l'archetipo di uno qualsiasi nato nei ghetti e che possa guidarvi “fra la perduta gente” e sguazzare nei quartieri malfamati abitati per la maggior parte da gente normale che voleva solo vivere, o forse sarebbe meglio dire sopravvivere. I personaggi dei quali sarà narrato un piccolo pezzo della loro vita sono veramente esistiti anche se in un arco temporale molto più lungo della vita del vostro accompagnatore. 
Vorrei guardare con voi, pochi e pazienti lettori, la vita di molti disgraziati attraverso un altro disgraziato e immergendoci in vite vissute malamente, e destinate forse ad una morte certa o, nella migliore ed ottimistica visione, ad una esistenza abbrutita. Fare rivivere queste persone, per me oltre che un piacere è una continua ricerca per dedicare un angolo, anche piccolo nella storia della nostra città, a tutti coloro che sono morti in posti fetidi o troppo spesso giustiziati in maniera crudele e inutile. 
Cercare di capire se è possibile dare a loro qualche riconoscimento per avere creato ciò che Firenze è oggi, io ci proverò. Non posso pensare che Firenze, città amata da milioni di persone nel mondo, sia un omaggio esclusivo di pochi grandi personaggi, e che i cittadini comuni anche criminali non abbiano avuto alcun merito. Vorrei ricordare a tutti coloro che leggeranno questo righe che ogni città ha un passato o meglio ancora un “buco nero” di crudeltà e ingiustizia che tutti noi troppo spesso ci ingegniamo a nascondere oppure non conosciamo. Non voglio certo fare cadere gli sbagli dei nostri antenati su di noi, ma ricordarli si e con affetto, perchè noi siamo il risultato di tutto ciò che loro hanno fatto nel bene e nel male, siate orgogliosi di loro, io lo sono.
Qualcuno molto più importante di tutti noi disse: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ebbene facciamo nostre queste parole. Vediamo di conoscerli come erano secoli fa in compagnia di Moccolo, il quale ci farà da guida attraverso labirinti di vie sporche, vicoli senza uscita, piazze nascoste, angoli bui dove si sono consumati fatti orribili. Qui prosperava ogni crudeltà. In sua compagnia entrerete in case fatiscenti, pericolanti, marce e conoscerete persone che hanno avuto la sfortuna di abitarci, con i loro drammi e le loro insensibilità.
Lo scopo di queste piccole storie, è capire meglio chi erano e spero che possa essere cosi anche per voi. Proviamo un po’ di compassione per le persone che conoscerete: saranno crudeli e stupidi ma in fondo, molto in fondo, cercavano ciò che anche noi cerchiamo. Tutti noi siamo dediti alla ricerca del “Benessere”, e questo affannarsi a cercarlo ci ha portato a fare cose ignobili ma anche a cose meravigliose. Io voglio trovare giustificazioni per ciò che loro sono stati ed hanno fatto, erano solo povere persone perdute, troppo spesso, nella loro povertà ed ignoranza. 
Quando si parla di povertà non è quella di cui oggi ci lamentiamo, nei secoli passati era assoluta e dannatamente mortale... malattie e morte per molti, evitiamo paragoni con i tempi di oggi. Non pensate che esageri, la quotidianità narrata dai grandi “cronachisti” è molto peggio; raccontano il loro vissuto nel proprio tempo, io invece nel mio modesto e banale viaggio narro il vissuto di altri e cercherò di farlo nel migliore dei modi, con onestà e sincerità. 
Qualche racconto e personaggio sarà sicuramente enfatizzato, ma le persone che ne faranno parte saranno vere come sarà vero il fatto accaduto. 
Ancora una volta vi ricordo, e ripeterò spesso fino allo sfinimento, che queste genti vissute e morte sono i nostri antenati, il loro sangue è il nostro, o forse pensate di avere avuto come antenati la parte migliore del “popolo di Dio” o di essere di discendenza nobile, ho capito siete nati per intercessione divina. Buona lettura ma soprattutto con la speranza di darvi un po' di divertimento e perchè no anche un po' di notizie storiche. Bene, ho finito e voi miei pochi lettori, intelligenti perchè queste non sono pagine per tutti, avrete pensato che era l'ora, sono così pedante.
 
"Moccolo" in vostro narratore.... Continua
 
 
Franco Sacchetti

Le Trecento Novelle
Considerando al presente tempo e alla condizione dell'umana vita, la quale con pestilenziose infirmità e con oscure morti è spesso vicitata; e veggendo quante rovine con quante guerre civili e campestre in essa dimorano; e pensando quanti populi e famiglie per questo son venute in povero e infelice stato e con quanto amaro sudore conviene che comportino la miseria, là dove sentono la lor vita esser trascorsa; e ancora immaginando come la gente è vaga di udire cose nuove, e spezialmente di quelle letture che sono agevoli a intendere, e massimamente quando danno conforto, per lo quale tra molti dolori si mescolino alcune risa...