Due parole ci vogliono

09.10.2013 13:15

Le parole però potrebbero essere quattro o più, abbiate pazienza, l'importante è che siano chiare e sincere. Sono parole che vorrei sprecare per parlare di queste pagine, anche se credo non sia necessario... ma a me piace soprattutto per il divertimento che provo quando pesto i tasti della tastiera in solitudine, la mia migliore compagnia, tuttavia spero sia utile a qualcuno. Noioso non lo sarà: anzi, sono certo che queste pagine, senza falsa modestia, possono essere divertenti anche se parlano di storie immaginarie o forse vere, passeggiate, sesso, omicidi, magia, ma parlano sempre di Firenze. Anche se alcuni argomenti possono sembrare fuori luogo oppure terribili, io cercherò di parlarne in maniera divertente e, scusatemi è una mia debolezza, le alleggerirò con mie frasi e commenti.

Forse anzi certamente ci saranno alcuni che non apprezzeranno ciò che scriverò, ma come scrisse il geniale Giuseppe Conti: "vorrebbero alcuni, che dei riflettenti gli ecclesiastici non se ne parlasse, quasi non si trattasse di uomini come gli altri; e alquanto gesuiticamente sbraitano e se ne scandalizzano. Ma questi idiotetti non riflettono...". Anche oggi qualche cosa di brutto accade, le cronache giornalistiche parlano chiare, non certo con la crudeltà di ieri ma sempre reati.

Tante storie verranno descritte qui, nessuna uguale all'altra, e le differenze saranno spesso a causa di una diversa passione storica o amorosa o preferenza di un argomento rispetto all'altro, ma sempre con tanto amore. Ogni tanto penso a come una città, che tutto il mondo quarda con occhi invidiosi, ed ha insegnato per secoli, e senza immodestia, continua a farlo, di potere pensare di essere stata cosi ingiusta nei confronti dei più deboli. Trovate differenza dai metodi di oggi? La bilancia della giustizia, in piazza Santa Trinita, pende sempre da una parte, indovinate da quale?

Qualche passetto avanti lo abbiamo fatto riguardo le nostre deprecabili azioni, un piccolo riscatto per il passato che lentamente vede la luce, il processo sarà lento e doloroso ma forse ce la faremo. Io spero sempre in leggi giuste ed anche pene commiserate alle colpe, ma ho sempre tanti dubbi. Io non venero un passato credele ed ingiusto, escluso come appassionato di storia, e con capisco quelle persone che rimpiangono il passato senza conoscerlo. Meglio conoscerlo, piuttosto che adorarlo, potrebbe insegnarci a non rifare i soliti errori... che noi puntualmente rifacciamo, siamo umani e fallibili, fallaci e poco perdonabili. Fortunatamente ci sono loro, i molti studiosi che vanno a scovare storie di vita vissuta e portarle alla nostra attenzione, e da queste scoperte si può capire come vivevano i nostri antenati, cosa pensavano, e grazie a voi di alcuni conosciamo anche molti nomi. Questi studiosi lavorano tanto e con alta professionalità e sono l'esatto opposto di quei "Venturieri della letteratura, i quali, neppure farlo apposta, son quelli che si danno più aria e più moto, e sputando sentenze"--  Giuseppe Conti -- "e si credono destinati a finire in Santa Croce, ed a cui nulla è ignoto, fuorchè la loro vanità ed incompetenza". Bene io dedico queste pagine a quegli studiosi competenti, sui quali baso la mia modesta conoscenza, che lavorano senza avere i riflettori sul viso ed invecchiano piegati sulle loro scrivanie, portando alla luce la nostra storia e della vita vissuta dai nostri antenati.

Grazie, non finirò mai di considerarvi mentori della nostra società.

Conoscere il passato è conoscere il presente e forse anche il futuro