Donatien-Alphonse-François de Sade

Il soggiorno fiorentino D.A.F. de Sade, Marchese de Sade, Divin marchese o semplicemente De Sade si protrae fino al 21 ottobre 1775, giorno della partenza per Roma. A Firenze il suo percorso è quello ‘classico’: le chiese, con il battistero econ San Lorenzo per Michelangelo, i teatri (la Pergola con i cantanti castrati), i palazzi privati, e quelli del Principe, Pietro Leopoldo: da Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio e agli Uffizi. Il resoconto è scritto sotto forma di una lunga lettera indirizzata ad una sedicente contessa, il che lo obbliga a porre un velo censorio più o meno sottile fra il proprio sguardo e le parole e i giudiziche saranno stesi sulla pagina riguardo a argomenti erotici suscitati dall’osservazione di opere d’arte e degli ‘usi e costumi’ dei fiorentini. La sua non è solo una guida alle bellezze e curiosità della città.
Vuole essere una riflessione filosofica su come l’ambiente influenzi le abitudini, anche erotiche, dei cittadini. Seguace delle teorie ‘climatiste’ del suo tempo individua, tra l’altro, nel ‘mal’aere’ che opprime Firenze la causa di morti improvvise, della bruttezza degli uomini e delle donne, così come della vocazione della nobiltà fiorentina al disordine morale rappresentato da un cicisbeismo imperante, dal gusto, in ambedue i sessi, del travestimento, dalla prostituzione anche fra le nobili, e dalla sodomia eterosessuale.
 
Ritratto immaginario del Marchese de Sade di H. Biberstein in L'Œuvre du marquis de Sade,  Guillaume Appolinaire (Edit.), Bibliothèque des Curieux, Parigi, 1912
 
Ritratto immaginario del Marchese de Sade di H. Biberstein in L'Œuvre du marquis de Sade, 
Guillaume Appolinaire (Edit.), Bibliothèque des Curieux, Parigi, 1912
 
Titoli di testa di Salò o le 120 giornate di Sodoma, film di Pier Paolo Pasolini, tratto da Le 120 giornate di Sodoma di De Sade
Titoli di testa di Salò o le 120 giornate di Sodoma, film di Pier Paolo Pasolini, 
tratto da Le 120 giornate di Sodoma di De Sade